Tag: Posa Parquet

  • Cosa fare prima di posare il Parquet?

    Cosa fare prima di posare il Parquet?

    Prima di applicare il pavimento in legno è fondamentale preparare adeguatamente il piano di posa. Parleremo quindi dei più comuni tipi di massetti cementizi che rappresentano il fondo dei pavimenti.

    •    Massetto in aderenza: il getto è fatto senza alcuna separazione rispetto allo strato della caldana sottostante (modalità sconsigliata)
    •    Massetto desolidarizzato: viene eseguito interponendo un film separatore che può fungere anche da barriera vapore
    •    Massetto galleggiante: è realizzato sopra uno strato di isolamento termico e/o acustico
    •    Massetto per riscaldamento/raffrescamento: questa tipologia ingloba le tubazioni a serpentina dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento

    Le caratteristiche prestazionali sono:

    •    Stagionatura
    •    Assenza di fessurazioni (non ferme)
    •    Umidità residua (non superiore al 1,8%)
    •    Spessore  sufficiente e uniforme (non inferiore a 3.5 cm sopra le tubature dell’impianto o secondo le  indicazioni del costruttore dell’impianto)
    •    Planarità
    •    Compattezza in tutto lo spessore
    •    Durezza superficiale
    •    Resistenza meccanica (omogenea in tutto lo spessore)
    •    Pulizia (sufficientemente pulito e in relazione alla modalità di posa del parquet)

    La pavimentazione in legno viene posta in opera direttamente sul massetto cementizio.
    Nel realizzarlo bisogna interporre una barriera al vapore tra il solaio ed il massetto perché deve essere protetto da eventuale umidità proveniente dagli strati sottostanti.
    La barriera è composta da due strati di fogli di polietilene da 150 micron ciascuno, sufficientemente resistente alla diffusione del vapore.
    Al fine di garantire la continuità della barriera, i fogli vanno sormontati per almeno 100 mm, opportunamente nastrati sui giunti e risvoltati lungo il perimetro (nel sovrapporre i fogli della barriera vapore, si consiglia di incrociarli).

    Nei massetti in anidrite

    In questo caso sono necessari 7 giorni per raggiungere la totale essicazione, in questo periodo bisogna proteggerli da eventuali interferenze con l’esterno.

    Anche questo tipo di massetto deve essere omogeneo e avere uno spessore uniforme e non inferiore a 3,5 cm. Non deve contenere impianti idraulici o elettrici in quanto lo comprometterebbero.
    Essi devono essere inseriti nello strato portante sotto al massetto o nello strato di compensazione sopra il solaio. Inoltre, è assolutamente necessario, prima della posa del parquet, asportare dalla superficie il lattime di cemento (bleeding) e trattare il piano con apposito primer.

  • Geometria e tecniche di posa: come personalizzare al meglio il Parquet

    Geometria e tecniche di posa: come personalizzare al meglio il Parquet

    Una caratteristica particolare e unica del pavimento in legno è che, per personalizzarlo e arricchirlo ancora di più, possiamo decidere quale geometria e quale tecnica di posa adottare.
    Queste due scelte dipendono da una serie di fattori, tra cui: la dimensione degli elementi, l’orientamento della posa, la fantasia progettuale, la superficie di posa, le esigenze del progetto.

    Le principali geometrie di posa per pavimenti in legno sono:

    •  
    • • Cassero irregolare o a correre
    • • Cassero regolare
    • • Spina di pesce (italiana, francese e ungherese)
    • • Fascia e bindello
    • • Posa a mosaico
    • • Quadrotte a disegno
    •  

    Le tecniche di posa sono principalmente tre:

    •  
    • • Posa flottante (o galleggiante)
    • • Posa incollata
    • • Posa inchiodata o avvitata
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    Posa del Parquet

    La posa flottante

    Il parquet flottante è una superficie continua di pavimento in legno appoggiata al piano di posa e quindi libera di assestarsi. Questa posa viene scelta quando non si vuole intaccare il pavimento sottostante o se non sussistono adeguate condizioni tecniche al piano di posa. Tutti gli elementi in legno, devono presentare incastri lungo i fianchi e devono avere generalmente dimensioni rilevanti.

    La posa viene effettuata adagiando le tavole direttamente sul piano di posa ben livellato, sovrapposto da una barriera al vapore e da uno strato di isolamento acustico (questo può essere di vari materiali: espansi, sughero pressato, pannelli in fibra di legno, geotessuti, caucciù, gomme o altro).

    Lo strato di isolamento acustico svolge la duplice funzione di uniformare il contatto del parquet col piano di posa e di limitare la trasmissione del rumore da calpestio. In caso di riscaldamento a pavimento, lo strato isolante deve presentare bassa resistenza termica, per consentire il corretto irraggiamento del calore.

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    La posa incollata

    In questo caso il parquet viene fissato al piano di posa mediante l’utilizzo di un idoneo adesivo.
    Questo tipo di posa dà maggiore garanzia di stabilità nel tempo ma è di fondamentale importanza scegliere adeguatamente l’adesivo, che deve avere un buon profilo prestazionale relativamente ad elasticità e resistenza alla trazione (sia longitudinale che perpendicolare al piano). Inoltre deve contenere bassissima Formaldeide, deve essere esente da solvente, da composti epossidici ed amminici e non deve emettere sostanze nocive nel rispetto dell’ambiente e degli utilizzatori.

    In questo caso, il piano che dovrà accogliere la posa, dovrà avere uno spessore sufficiente e uniforme, dovrà essere in quota, liscio, compatto, asciutto e non spolverante.
    Nel caso di massetto cementizio è consigliato il trattamento con primer antispolvero e ancorante.
    Altrettanto importante è l’uso della spatola dentata che dovrà rilasciare il giusto quantitativo di adesivo conforme alla tipologia dell’elemento che verrà incollato.

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    La posa mediante chiodatura o avvitatura

    Questo tipo di posa può essere eseguita solo su una struttura sottostante composta da magatelli in legno o da pannelli in fibra di legno poggiati sul solaio. Gli elementi comunemente usati sono listoni di dimensioni generose in cui, su richiesta del cliente, la vite o il chiodo rimane a vista (faccia calpestabile). Possono essere impiegati elementi massicci o in multistrato, con incastro perimetrale, aventi spessore superiore a 15 millimetri. La posa tramite chiodatura dà un effetto classico al prodotto, mentre l’avvitatura garantisce la smontabilità. La chiodatura produce rumore da calpestio con effetto “cassa armonica”, che spesso viene accompagnato dal particolare e caratteristico “cigolio” delle liste dovuto allo sfregamento tra listoni e chiodi. Per prevenire eventuali fenomeni di risonanza acustica è opportuno riempire il vuoto tra i magatelli con granulati leggeri e non assorbenti.

  • Piano di posa riscaldante e/o raffrescante

    Piano di posa riscaldante e/o raffrescante

    Il pavimento in legno, può tranquillamente essere posto in opera su un piano riscaldante o raffrescante.
    Esso riduce i consumi in quanto è un salutare rimedio isolante per natura. Questo materiale impedisce il contatto diretto con il calore emesso dai pannelli radianti, migliorando notevolmente il comfort abitativo (il calore o il fresco è distribuito costantemente e in modo “delicato”).

    Piano di posa riscaldante e/o raffrescante

    È essenziale per i piani costituiti da massetti cementizi, in fase progettuale, adottare alcuni accorgimenti.
    Premesso che l’impianto deve essere costruito a regola d’arte e che le tubazioni circolanti nel pavimento devono essere coperte da un massetto di 3/4 cm. Per ottenere una sufficiente cessione di calore all’ambiente, allo scopo di non vanificare le economie di esercizio previste dall’impianto a pavimento e per mantenere la temperatura del fluido riscaldante più bassa possibile, la resistenza termica dello strato di massetto sovrastante le tubazioni o di eventuali strati di isolamento termo-acustico della pavimentazione di legno, non deve essere superiore a un valore compreso tra 0,15m²K/W e 0,18m²K/W (R= s/λ). E’ fondamentale prima della posa del parquet, azionare l’impianto di riscaldamento aumentando gradatamente la temperatura dell’acqua, fino al raggiungimento della temperatura ambientale di circa 20-25° e mantenerla costante per circa 15 giorni consecutivi. Successivamente si ridurrà gradatamente la temperatura fino allo spegnimento dell’impianto, nei successivi 7 giorni (per un massetto con spessore superiore ai 5 cm si consiglia di ripetere l’operazione una seconda volta).

    La tipologia di posa consigliabile da adottare è quella con sistema di incollaggio, evitando di lasciare camere d’aria fra il massetto e i listoni di parquet (che ridurrebbero la resa termica) e provvedendo all’incollaggio totale degli elementi lignei al sottofondo.
    Consigliamo l’utilizzo di adesivo SLC Eco L34

    Per un’eventuale posa flottante và presa in considerazione un’apposita guaina/materassino idonea alla trasmissione del calore.

    In linea generale, è consigliabile posare un parquet con uno spessore totale non superiore a 16 mm, spessori superiori trasmettono meno calore. Ricordiamo che il legno è un isolante termico per natura.
    Si tenga comunque presente che l’eccessiva disidratazione del legno (originata dal passaggio del calore) può causare alle doghe di parquet (di qualsiasi specie legnosa esso sia) delle fessurazioni sulla superficie a vista. Il giusto equilibrio ambientale aiuta tantissimo a evitare o minimizzare il problema, in particolare l’umidità dovrebbe essere compresa tra il 45% e il 65% (questi valori possono essere mantenuti attraverso degli umidificatori o dei regolatori di umidità.
    Non tutti i legni possono essere posati su massetti riscaldati, è sconsigliato posare le specie legnose più igroscopiche come Faggio, Wengè, Afromosia, Acero, Larice e Abete.