Francesca Bertuglia

Vive a Roma, all’Esquilino, dal 1990, e nel suo lavoro di architetto d’interni guarda all’arte contemporanea per spunti, suggestioni cromatiche e di texture, collaborando con vari artisti per realizzare oggetti di “utility art”. Per molti anni si è divisa fra l’attività di ricerca, di promozione in ambito culturale e l’attività di architetto. Dal 2010 ha creato il format PARTY – l’arte da ricevere, con cui organizza mostre d’arte in spazi domestici.

Nel lavoro di architetto d’interni interviene quasi sempre nella trasformazione di ambienti appartenenti a manufatti edilizi d’epoca. Per l’Architetto Bertuglia è centrale leggere la struttura architettonica preesistente e capire come trasformarla per le esigenze di vita contemporanea senza cancellare le peculiarità e le caratteristiche del passato.

Fare l’interior designer oggi significa confrontarsi e conoscere molto bene l’innovazione dei materiali e delle tecnologie, contemporaneamente tenere conto dell’evoluzione continua del modo di vivere, comunicare e lavorare.

Il tema centrale nel progetto di trasformazione di questa nuova casa è nato dall’analisi delle abitudini di vita dei committenti. Melissa e Federico amano avere ospiti e organizzare cene con molti amici. E lo stile che avevano in mente era contemporaneo ma non troppo tecnologico.

La distribuzione degli spazi è proprio costruita sulle esigenze dei committenti:
la cucina è aperta sullo spazio living ed è centrale rispetto a tutta la casa mentre il primo salone è uno spazio dedicato alla visione dei film. Da qui sia accede al secondo salone e allo studio, separato da una grande porta scorrevole realizzata riassemblando le vecchie ante novecentesche. Un lungo corridoio porta poi alla zona notte con le camere da letto e i bagni padronali.

Fra i materiali utilizzati troviamo il pavimento in acero di grande formato per tutta la casa, nei bagni i rivestimenti in zellige, l’ardesia brasiliana per il piano top, la cucina in rovere nodato con il piano in gres con vasche integrate e pareti nei colori hague blue e oxford stone. Alcuni arredi sono stati realizzati su disegno come la scala in ferro, la ringhiera del grande terrazzo e altri complementi realizzati con l’artigiano/artista Pietro Zucca.

Hanno collaborato al progetto: Valeria Ledda e Bruno Lanuza Pardo